Ecomuseo della Ciliegia
Info: ecomuseodellaciliegia@gmail.com
Coordinamento tecnico-scientifico: dott. Mirko Pacioni
Centro di interpretazione – Palazzo della Cultura, Piazza B. Cellini, calendario di apertura:
* (invernale) da Novembre a Marzo – Sabato e Domenica – h. 10/13 – 15/17
* (estivo) da Aprile a Ottobre – Sabato, Domenica e festivi – h. 10/13 – 15/19
L’Ecomuseo della Ciliegia di Celleno EMC2 rappresenta l’espressione della cultura del territorio comunale ed ha come principale riferimento la comunità locale. E’ un processo partecipato di riconoscimento, cura, ricerca, documentazione, conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale materiale e immateriale, rappresentativo del suo ambiente e dei modi di vita che si sono succeduti, al fine di favorire uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile.
Clicca e vedi il servizio. Geo & Geo Rai TV St. 2018/2019
Il progetto di interpretazione ambientale e culturale, elaborato con l’effettivo coinvolgimento della comunità locale e delle sue principali espressioni (enti locali, associazioni, scuole, consorzi, professionisti, ecc.), viene posto alla base delle finalità dell’ecomuseo, con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare i beni patrimoniali, materiali e immateriali, naturalistici, ambientali e culturali che la comunità locale riconosce come valori.
La condivisione del progetto con gli “attori locali” viene declinata anche attraverso la sottoscrizione di specifici accordi, convenzioni o altre forme di collaborazione, con le quali individuare e definire le attività che si intendono realizzare. Il progetto ha individuato il patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, materiale e immateriale, presente sul territorio di riferimento, che si intende salvaguardare e valorizzare.
Clicca e ascolta “Lo sputo del nocciolo della Ciliegia di Celleno su Caterpillaer – Rai Radio 2
Le piante di ciliegio coltivate nel comune di Celleno appartengono a cultivar di antica tradizione locale. La denominazione “Ciliegia della Tuscia” designa i frutti ottenuti dalla coltivazione delle seguenti cultivar, autoctone e tradizionali: Bella di Pistoia, Biancona; Buonora, Cellanense, Core, Crognolo, Durone, Maggiolina, Morona, Ravenna a Gambo Corto, Ravenna a Gambo Lungo. La zona di produzione della “Ciliegia della Tuscia” comprende i territori del comune di Viterbo: comprese le frazioni di Sant’Angelo e Roccalvecce, e del comune di Celleno, zona di produzione del Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) “Ciliegia di Celleno”.
La pianta viene introdotta nel Lazio al tempo dei Romani, dal proconsole Lucullo, in seguito se ne diffonde la coltura lungo la Valle del Tevere. Nel territorio in esame, le origini si possono far risalire al tardo medioevo, come coltura secondaria negli oliveti e nei vigneti. Se ne trova traccia nei protocolli notarili del XIV secolo. Fin dagli anni successivi il dopoguerra, Celleno e paesi limitrofi, noti per le ciliegie dolci, danno origine ad un commercio. Per valorizzare la coltura nel 1960 viene inaugurata a Celleno la “Sagra delle Ciliegie”. Nonostante il successo, l’ultima edizione vede la luce nel 1972 a causa della gravissima crisi del settore. Con coraggio, nel 1980 tale iniziativa è stata ripresa a S. Angelo di Roccalvecce. Dal 2003 la città di Celleno è divenuta “città delle ciliegie”.
Un’interessante iniziativa di rilancio riguarda la tradizionale produzione di ciliegio dolce viterbese per cui è rinomata l’area rurale di Celleno. Le coltivazioni, basate principalmente su cultivar locali ed autoctone, secondo quanto contemplato dalla LR 15/2000 in materia di conservazione della Biodiversità agraria, sono condotte sia in promiscuità sia attraverso costituzione di nuovi impianti specializzati. L’incremento colturale e la graduale razionalizzazione della coltivazione di ciliegio in questa area ha dato in pochi anni risultati lusinghieri. La ciliegia è già oggi una fonte di reddito non trascurabile per le circa 20 aziende agricole coinvolte, unite in una nuova forma di associazionismo dei produttori attraverso la costituzione del “Comitato per la tutela e valorizzazione della ciliegia di Celleno”. In prospettiva, la cerasicoltura rappresenta un significativo elemento di caratterizzazione e valorizzazione del territorio del GAL, anche grazie ad alcune iniziative sperimentali in atto supportate dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi della Tuscia e dal Comune di Celleno.
Quest’ultimo infine, oltre a promuovere una specifica “sagra” ormai da alcuni decenni, nel 2003 ha sostenuto la costituzione dell’Associazione Nazionale “Città delle Ciliegie” svolgendo tra l’altro un iniziale ruolo trainante.
Nel 2014 nasce il Consorzio della Ciliegia di Celleno www.consorziociliegiecelleno.com per valorizzare e promuovere il piccolo ma importantissimo frutto che tanto lustro dà alla Teverina.
Nel 2016, il MIPAAF Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, (attraverso il Dipartimento delle Politiche Competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica), ha inserito la Ciliegia di Celleno negli elenchi dei PAT Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
A piè di pagina – Sentieri e letture nella Valle dei Calanchi è un progetto finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito dell’Asse 3 “Istruzione e formazione” del POR Lazio FSE 2014-2020.
Qui puoi scaricare gratuidamente il PDF del libro!
Durante l’anno scolastico 2021-2022 (…) i ragazzi e le ragazze coinvolte dall’amministrazione comunale di Celleno hanno partecipato a escursioni guidate, incontri con gli autori, laboratori, al fine di conoscere meglio il proprio territorio e di avvicinarsi al mondo del libro in una maniera un po’ diversa dal solito: camminando all’aria aperta, potendo incontrare e dialogare direttamente con chi i libri li scrive, li realizza, li impagina.
Guarda il video delle attività!
A piè di pagina: unire il libro e il camminare, due mondi apparentemente distanti. Se cammino non posso leggere, se leggo sto fermo, possibilmente seduto. Sentieri e letture: camminando nella natura leggo le tracce delle piante, degli animali, degli esseri umani che sono con me o che sono passati prima di me. E leggendo posso compiere infiniti passi in mondi fantastici o reali, incontrare culture e persone lontane. Nella Valle dei Calanchi, un territorio nel Lazio tutto da esplorare, dove ragazzi e ragazze possono ancora facilmente accedere a boschi, sentieri e campagne a pochi passi da casa.
to be continued…stay tuned!