IL TERRITORIO

Celleno Vecchio si erge su uno sperone di tufo tra due torrenti che sfociano verso il Tevere, in un seducente paesaggio nel cuore della Teverina.

La teverina e le gole dell’infernaccio

Singolari le forre dell’Infernaccio, raggiungibili a piedi in circa 30 minuti, dove si trova una cascata generata dal salto di oltre 20 metri delle acque del torrente Rigo.

La cascata si inserisce nel più ampio percorso delle Gole dell’Infernaccio, tra le forre più profonde del Lazio. Qui, l’acqua ferruginosa del torrente lascia una colorazione rossastra che contrasta con il colore bianco assunto dall’acqua durante i salti e con il verde della vegetazione circostante.

Oltre all’impatto emozionale generato dal contesto paesaggistico, è indubbio il valore idrogeologico che tale luogo riveste sia per lo studio della stratificazione litologica sia per la presenza di infinite sorgenti di acqua minerale dalle diverse caratteristiche a cominciare da quella con alta concentrazione di ferro, la stessa che dà al fosso l’originale connotazione della colorazione rossa.

Diversi i sentieri e gli itinerari percorribili a piedi, in bici e a cavallo lungo antichi percorsi millenari tuttora in uso, come strade campestri o semplici carrarecce. Recentemente riscoperto quello dei Castelli che unisce Celleno a Graffignano. Lungo il percorso si incontra Roccalvecce, piccolo borgo arroccato intorno al Castello Costaguti (la “Rocca del Veccio”) e il Santuario della Madonna del Castellonchio.

Il lago di Bolsena

È il più grande lago vulcanico d’Europa. Le località che lo lambiscono presentano diverse attrattive monumentali, paesaggistiche, naturalistiche e assicurano agli appassionati una vasta scelta di sport acquatici.

Viterbo

Nota sin dall’antichità per le sue terme, è una città di origine etrusca, conosciuta anche come Città dei Papi per essere stata sede papale nel XIII secolo. Conserva un quartiere medievale (San Pellegrino) pressoché integro. Famoso anche lo splendido giardino all’italiana di Villa Lante a Bagnaia (XVI sec.)

Civita di Bagnoregio

A Nord di Celleno, è una frazione del comune di Bagnoregio, facente parte dei borghi più belli d’Italia e famosa per essere denominata “La città che muore”. E’ il sito con maggiore incremento turistico. Civita è oggi collegata al centro di Bagnoregio, e al “resto del mondo”, da un sottilissimo e lunghissimo viadotto in cemento.

Ferento

Sulla strada Teverina verso Viterbo si incontra l’area archeologica di Ferento, una delle città etrusche e poi romane più importanti della zona. Qui è possibile passeggiare tra i resti archeologici (teatro, l’anfiteatro, l’augusteo, il foro e le terme, necropoli di epoca etrusca e tombe romane) e di immergersi in una campagna incontaminata circondata da un panorama stupendo. L’ottimo stato di conservazione del Teatro permette l’annuale programmazione estiva di spettacoli dal vivo e concerti.

Bomarzo

Ideato dall’architetto Pirro Ligorio su commissione del Principe Pier Francesco Orsini nel XVI secolo, il Sacro Bosco di Bomarzo è un parco naturale ornato da sculture in basalto ritraenti animali mitologici, divinità e mostri.